Eccellenza, Costantini: "Il Sora ha fame. Certosa? Sarà difficile"

Eccellenza, Costantini: “Il Sora ha fame. Certosa? Sarà difficile”

Il difensore: “Non pensavamo che avremmo avuto tutto questo distacco dalla seconda. Del Girone A di Eccellenza vorrei sfidare l’UniPomezia”

Eccellenza, Costantini: "Il Sora ha fame. Certosa? Sarà difficile"
Andrea Costantini, difensore e capitano del Sora

Primi nel Girone B di Eccellenza a 11 punti dal Gaeta secondo in classifica, 45 gol fatti e 10 subiti in tredici giornate. Il cammino del Sora in questa stagione è segnato da soli successi, ben 12 (nessuno in Italia come loro) con una sola sconfitta arrivata alla prima di campionato. Il 4 settembre, infatti, l’Itri è riuscito a vincere 1-0  contro i bianconeri che da quel giorno hanno inanellato una lunga serie di successi. Lezione imparata, come ha ammesso lo stesso difensore centrale classe 1985 che è primo nella classifica marcatori insieme a Tozzi e Federici, attaccanti di professione. Andrea Costantini, centrale con il vizio del gol – 9 fino ad ora – è stato intervistato da My Soccer Player, ecco le sue parole:

Siete primi a +11 dalla seconda, siete soddisfatti?
“Non è facile rispondere a questa domanda. Sì, siamo soddisfatti,  ma non credevamo di averte tutto questo divario. Con la squadra fatta in estate però sapevamo che saremmo stati lì sopra a dicembre. L’importante è stato non smantellare la società perché adesso è difficile non mantenere chi non gioca, ma l’obiettivo comune è vincere, quindi tutti quelli che sono importanti rimangono dentro la rosa”.

Voi non perdete dalla prima giornata, come ci siete riusciti?
“Sicuramente il post preparazione riserva sempre qualche sorpresa, per noi lo è stato a Itri. Con giocatori brevilinei, sono entrati subito in condizione. A noi è servito un po’ di tempo, ma dopo la sconfitta siamo rimasti calmi, così come la società e da lì siamo partiti. Adesso non è finita perché non è che abbiamo vinto ancora qualcosa”.

Cosa avete avuto in più rispetto alle altre squadre?
“Di sicuro il carattere. Noi ci adattiamo subito agli avversari. Quando non si può giocare accorciamo in avanti e lanciamo lungo, cosa che le altre squadre non fanno. Siamo consapevoli di avere anche una rosa forte e una panchina lunga, quindi per ogni evenienza abbiamo la soluzione pronta”.

In campionato avete fatto 12 vittorie consecutive, come la vivete?
“A noi porta allegria, con il sorriso poi le cose rendono meglio. Però, non dobbiamo abbassare la guardia, perché le squadre che incontriamo ogni domenica vogliono toglierci questo record. Dobbiamo essere più forti delle loro motivazioni perché l’obiettivo è vincere e riportare il Sora in Serie D”.

Avete il miglior attacco e la miglior difesa del campionato. Qual è più importante?
“Essendo un difensore ti direi la miglior difesa. La possibilità di fare gol ce l’abbiamo sempre e comunque. Anche quello che ci dice il mister è di non subire gol perché tanto davanti siamo forti e il gol prima o poi lo facciamo. Solo a Itri non ci siamo riusciti, ma ci è servito di lezione”.

Nell’ultima partita avete segnato 8 gol, quanta fame ha il Sora?
“Tanta perché anche chi subentra vuole dimostrare di poter giocare titolare e questa è una forza. Anche il mister se ne accorge e per lui è difficile fare la formazione lasciando fuori gente come Origlia, Di Stefano, Palombi o Lapenna. Di conseguenza è difficile per il mister, ma noi siamo forti così perché ognuno di noi vuole dimostrare qualcosa”.

Sei uno dei più esperti del campionato, cosa ne pensi del livello dell’Eccellenza?
“Rispetto allo scorso anno in cui c’erano tre gironi le rose sono più forti. Se guardi le prime sei o sette in classifica, nei titolari ci sono tutti giocatori talentuosi. Domenica affrontiamo il Certosa che ha Colasanti che è fortissimo, Dovidio e Passiatore, poi ne dimentico altri. Sono giocatori importanti, che hanno fatto categorie e penso che il campionato si è livellato verso l’alto. Ci sono molte squadre pronte a dare battaglia, come il Colleferro che si è rinforzato ora a dicembre”.

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Parlando proprio del Certosa, che partita ti aspetti?
“Scorbutica, loro vengono da 4 vittorie di fila e hanno passato un momento non facile, ma solo a livello di risultati. Il mister l’ha studiata e noi cercheremo di vincerla come abbiamo sempre fatto, tenendo sempre conto di Colasanti e Dovidio. Per nostra fortuna Passiatore è squalificato (ride ndr.). Sono una squadra importante”.

In caso dovesse arrivare la sconfitta si creerebbero malumori oppure vi siete tolti un dente?
“Io dico che la sconfitta è sempre dietro l’angolo e noi dobbiamo allontanarla il più possibile. Dovesse arrivare un risultato negativo è chiaro che dispiace, perché la striscia di vittorie consecutive porta dei record, a scrivere la storia del calcio laziale. Noi dobbiamo raggiungere il prima possibile la vittoria del campionato. Di ogni eventuale sconfitta si analizzerebbero i motivi e le cause. Poi, avendo una società dietro preparata, con ragazzi che sanno cosa significa una sconfitta, questa deve essere metabolizzata il prima possibile. Poi mercoledì abbiamo la Coppa Italia e anche quella è importante”.

Dell’altro girone ne sfideresti qualcuna?
“Del Girone A di Eccellenza mi piacerebbe sfidare l’UniPomezia, sulla carta sono i più forti dell’altro girone, anche se stanno dimostrando di meno. Poi lì ci sono tanti amici e penso sia una gara divertente da giocare”.

Quanto è importante la spinta dei tifosi?
“Di sicuro aiuta, tanto. Poi è bello vedere tanta gente appassionata che, sia ora, domenica pomeriggio o in mezzo alla settimana, ci segue. Poi Sora non la scopro di certo io per il tifo passionale dei tifosi, noi cerchiamo solo di trascinarli il più possibile”.

Che aria si respira in città?
“Si vede anche dai dirigenti. Durante la settimana qualche signore viene a vedere l’allenamento e poi la domenica li sentiamo arrivare da fuori. Lì ci guardiamo negli occhi e quando usciamo per il riscaldamento sappiamo già cosa fare”.

 

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