Eccellenza, Bellante: "Al settimo cielo per i gol. Vogliamo i Play-Off"

Eccellenza, Bellante: “Al settimo cielo per i gol. Vogliamo i Play-Off”

L’attaccante del Gaeta: “Il secondo posto in Eccellenza ce lo teniamo stretto. Dedico il poker alla mia famiglia e alla mia compagna”

Eccellenza, Bellante: "Al settimo cielo per i gol. Vogliamo i Play-Off"
Vincenzo Bellante, attaccante del Gaeta

Vittoria in una partita importante e quattro gol tutti con la sua firma. Il fine settimana di Vincenzo Bellante, attaccante del Gaeta, non poteva essere dei migliori. La punta dei biancorossi ha firmato il 4-0 contro il Villalba nella quindicesima giornata del Girone B di Eccellenza della Regione Lazio, permettendo al club di mantenere il secondo posto in classifica. Questo è l’obiettivo della squadra che ha intenzione di raggiungere la Serie D il prossimo anno. Ecco le sue parole:

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Avete vinto 4-0 col Villalba Ocres Moca, con questi tre punti siete riusciti a stare dieto al Sora che non si ferma più. Quanto è stato importante vincere?
“È stato molto importante anche per continuare la nostra striscia positiva per questo magnifico girone di andata che abbiamo fatto. Sono stati mesi sopra le aspettative e abbiamo giocato contro un avversario molto ostico, una squadra forte che veniva da sette risultati utili consecutivi. Noi siamo stati bravi a portarla subito dalla nostra parte e poi la vittoria è venuta da sola. Abbiamo preso in mano la situazione, loro si sono aperti e con i nostri contropiedi gli abbiamo fatto male”.

Più che altro sei stato tu a fargli male, hai segnato quattro gol
“Loro sono venuti con il 3-5-2 e non ce l’aspettavano perché loro giocano sempre col 4-3-3. Sono venuti difensivi, ma con le mie incursioni gli ho fatto veramente male. Con la difesa a tre se non difendi bene lasci i buchi”.

Come ti senti? Sei contento?
“Non mi è mai capitato segnare 4 gol in una partita. Sono molto emozionato perché sto facendo veramente bene e questo è stato la ciliegina sulla torta. Ora c’è il derby con il Formia venerdì e vogliamo chiudere nel migliore dei modi. I quattro gol sono stati emozionanti”.

Cosa c’è stato di diverso dalle altre volte? Ti sentivi più carico o hai fatto qualcosa di diverso?
“È nato tutto in maniera innaturale, mi sono arrivate le occasioni e sono stato bravo a sfruttarle tutte e quattro. Molte volte nelle altre partite ho sbagliato, stavolta sono stato bravo a metterle tutte e quattro dentro. Se ci lavoro su questo posso fare altri gol in questa categoria”.

Quindi questi quattro gol sono solo il punto di partenza?
“Assolutamente sì, perché questo è il mio primo anno in questa categoria. Mi devo abituare anche se ho notato che ci sono molte occasioni e grazie alla mia velocità, e alle difese un po’ lente, posso afre numeri importanti”.

Tu hai giocato anche in Serie C, come mai hai scelto l’Eccellenza?
“Ho giocato tre anni in Serie C, uno a Monopoli e poi a Rimini. Poi ho fatto 160 partite in Serie D e ho scelto di scendere perché ho avuto degli infortuni lo scorso anno. Non ho avuto continuità e ho voluto mettermi in gioco per cercare di tornare in forma e ripartire. Spero di salire presto di categoria”.

Pensi stia andando bene?
“Sì, sono sodisfatto. Il Gaeta ha creduto in me, c’è un progetto importante. Vogliono fare le cose fatte bene, se non saliamo quest’anno è il prossimo. Il Sora è una corazzata, ma noi siamo lì e daremo tutto”.

Che obiettivi ha la squadra?
“Vogliamo fare il meglio possibile. Prima raggiungiamo la salvezza in Eccellenza, ma visto che stiamo andando molto bene vogliamo ottenere il bottino pieno. Il Sora è una squadra attrezzata, hanno fatto 14 vittorie di fila. Noi stiamo facendo il nostro percorso. Il nostro obiettivo è rimanere lì e giocarcela fino alla fine”.

A fine partita hai preso il pallone?
“Sì, a fine partita ho fatto la foto con i quattro palloni e poi ne ho fatto firmare uno a tutta la squadra. Quello l’ho portato a casa, ce l’ho qui con me”.

Gaeta-Villalba 4-0: Bellante cala il poker

Questi quattro gol hanno una dedica speciale?
“Sì, li dedico alla mia famiglia che stiamo sempre lontani. Sto facendo dei sacrifici, sto da nove anni lontano da casa. Mi seguono sempre, mio fratello, mia madre e mio padre. Poi c’è la mia compagna Paola, con cui convivo da due anni ed è la mia prima tifosa. Va a loro questa dedica”.

Col Formia che ti aspetti?
“Sarà una partita speciale, maschia e dura. Le tifoserie si contendono da sempre e mi aspetto una partita difficile, qui è molto sentita”.

Ora sei il migliore attaccante del Gatea. Come pensi sia arrivato questo risultato? Cosa ti ha permesso di arrivare ad oggi ad essere il migliore in rosa, numeri alla mano?
“Se sto facendo bene è grazie a tutta la società. Mi fanno sentire bene, anche fuori dal campo. Si sente una forte mentalità professionistica, c’è uno staff tecnico di categoria superiore e con i compagni c’è un rapporto molto bello. Si mettono molto a mia disposizione, anche in partita cercano di darmi la palla e mi fa stare bene, mi fanno sentire importante. Negli altri anni non avevo questa forza mentale, a causa di problemi fisici e societari”.

Qualche settimana fa eravate alle calcagna del Sora, poi avete avuto una flessione nei risultati. Cosa è successo?
“Stavamo facendo qualcosa di fantastico, continuando a lottare. Abbiamo giocato partita dopo partita. Il campionato di Eccellenza è molto equilibrato, è la mia prima esperienza qui, ma ho notato che puoi vincere con la prima e perdere con l’ultima. Abbiamo avuto due o tre defaillance ma fa parte del calcio. Stiamo facendo il nostro percorso, anche se il Sora non ha sbagliato niente, sta superando ogni aspettativa. Sinceramente ci siamo rimasti, male si è respirato un po’ di dispiacere nell’area perché eravamo lì e volevamo continuare, ma fa anche parte del calcio. Loro hanno una rosa molto completa rispetto a chiunque. Alla lunga emerge questo, secondo me. Però attenzione che non molliamo. Ce la giochiamo partita dopo partita, poi se loro non perdono mai meritano gli applausi. Il secondo posto ce lo teniamo stretto perché possiamo fare i Play-Off di Eccellenza e possiamo salire in un’altra maniera”.

Che differenze hai notato tra il professionismo e il dilettantismo?
“Innanzitutto, l’aria che si respira è proprio di calcio, si sente che è diversa. Nel professionismo ci sono stadi veri, tifoserie da categorie superiori. L’organizzazione fa tanto. Poi, ci sono differenze anche a livello economico. Il professionismo ti tutela, su tutto. In campo giochi con gente più preparata, il tempo di gioco è diverso così come la velocità. Secondo me è quello che fa la differenza, il modo di giocare. Trovi giocatori già pronti, come vedi nelle partite dilettantistiche ci sono diversi 4-0 o 6-0. Nel professionismo non succede questa cosa. Anche il modo di pensare, i temi di gioco, come ti arriva la palla, anche a livello tecnico è diverso, c’è gente molto preparata”.

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