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Staffa: “In bocca al lupo Neroni. A Nettuno organizzazione poco professionale”

L’ex allenatore del Nettuno sul suo esonero: “Sono rimasto molto sorpreso, perché non ha nessuna spiegazione logica”

Eccellenza
L’ex allenatore del Nettuno Gianluigi Staffa.

Parla Gianluigi Staffa dopo l’esonero con il Nettuno. Fatale la sconfitta per 3-0 contro l’Indomita Pomezia per il mister, nella ventiquattresima giornata del Girone A di Eccellenza Distretti Ecologici. Al suo posto è stato scelto Gianfranco Neroni, che arriva dall’Under 19 e che al suo esordio contro in casa contro il Quarto Municipio ha pareggiato 2-2. La decisione ha lasciato sorpreso lo stesso Staffa, che ha parlato così ai microfoni MYSP.

Mister, come commenta la scelta fatta dal Nettuno?
“Sono rimasto molto sorpreso, perché non ha nessuna spiegazione logica per chi fa parte del mondo del calcio. Se tu chiami un allenatore per fare un cambiamento, non è che questo avviene dall’oggi al domani, quando c’è una situazione così gravemente compromessa nel passato dalle gestioni precedenti. Era già preventivato che al mio lavoro sarebbe servito del tempo per ricostruire la condizione atletica e mentale della squadra. Evidentemente hanno cambiato idea, è una loro scelta, ma non c’è nessuna logica calcistica. Io mi auguro per loro che porti qualche risultato”.

In tre partite ha guadagnato solo un punto.
“Il trend della squadra è lo stesso da prima del mio arrivo. Non vincono da dicembre, e con me non sono cambiati i risultati, ma il tipo di prestazione. In casa (contro la Favl Cimini, ndr.) meritavamo di vincere, qualche giocatore ha sbagliato delle occasioni e abbiamo pagato anche questa volta un errore del portiere. Diciamo che il cambiamento si vedeva in casa, forse abbiamo fatto anche la miglior prestazione dall’inizio dell’anno. Questo l’hanno detto gli altri, non io. Si iniziava a vedere un lavoro di ricostruzione, un processo al quale serviva tempo. Non è che si arriva in una situazione organizzativa così poco professionale e si riesce a cambiare tutto, facendo di colpo risultati. Può anche succedere, se sei fortunato. Ma quando alleni una squadra dove non tutti sono a disposizione, perché qualcuno ha un impegno, c’è chi ha una deroga, uno va via, uno ritorna…”.

Mancavano giocatori agli allenamenti? 
“Spesso sì”.

E com’era il rapporto con loro al riguardo?
“Io porto un tipo di lavoro che è professionalmente quello che si fa quando uno fa il calciatore. Serve allenarsi tutti i giorni, non mancare al campo e dare la disponibilità ad apprendere determinate cose. Invece per qualche motivo qualcuno era abituato a non presentarsi, senza che nessuno gli dicesse qualcosa. Oppure magari potevano avere una deroga, per loro era tutto giustificato. Con me questa cosa non accadeva. Questa non è la mia metodologia per allenare una squadra che si deve salvare. Io pretendo che la gente venga al campo e si alleni. Che posso dirti sui calciatori? Loro sanno che faccio il professionista e quindi chi viene con me si deve allenare. Sicuramente per chi non ha voglia di lavorare sono scomodo. Ma non so se questa sia una motivazione da esonero, sarebbe squalificante per loro”.

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Quali altri problemi ha riscontrato?
“Onestamente il campo non è da Eccellenza, ti alleni al semi-buio. Non lo dico io, basta andare lì alle 18:00 e ti accorgi che non si vede il pallone. C’è bisogno di altre cose se si vuole fare il salto di qualità, e magari ti riesci anche a salvare. Però voglio anche aggiungere che questa non è colpa della società, perché ognuno lavora con quello che ha. Negli ultimi anni ho sempre salvato tutte le squadre che ho preso, anche in situazioni peggiori del Nettuno. Dico però che la situazione non era il massimo per lavorare, anche se non mi sono mai lamentato di questo. Purtroppo è una realtà alla quale bisogna adeguarsi”.

Come giudica la scelta del Nettuno di affidarsi a Neroni?
Ovviamente gli faccio un in bocca al lupo. Non lo conosco personalmente, ci siamo incontrati al campo e non posso certo dare un giudizio su di lui. Spero che abbia le caratteristiche adatte per allenare il Nettuno e che possa soddisfare le esigenze della società. Magari sarà anche più adatto di me per il ruolo”.

 

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L’allenatore del Nettuno, Gianfranco Neroni © ASD Nettuno Calcio

Mister Gianfranco Neroni si prepara al suo esordio sulla panchina del Nettuno. Ha preso in mano le redini della squadra dopo l’esonero di Gian Luigi Staffa. Arriva dall’Under 19 della società verdeazzurra e domenica 5 marzo al “Filiberto De Franceschi”, insieme ai suoi ragazzi, affronterà il Quarto Municipio nella 25ima giornata del Girone A di Eccellenza Distretti Ecologici. Neroni ha chiesto il massimo impegno ai suoi giocatori, come raccontato ai microfoni MYSP dallo stesso allenatore

Come ha trovato la squadra al suo arrivo?
“Guardi la squadra l’ho presa martedì, anche se alleno la Juniores da due anni, quindi bene o male la conoscevo. Ma un conto è vederla così durante gli allenamenti, uno conto è viverla da dentro gli spogliatoi. Non possiamo nasconderci, perché qualche problema c’è sennò non avrebbero avuto i risultati deludenti dell’ultimo periodo.

“È comunque una squadra con alcuni giocatori molto importanti. Abbiamo cercato di ricompattare la situazione, di parlare con i ragazzi più esperti con l’obiettivo di darci una mano per tirarci fuori da questa situazione ecco”.

Quale pensa possa essere la chiave per risalire la china?
“Io arrivo a dieci partite dal termine del campionato, non è che posso arrivare e stravolgere il lavoro fatto dai mister precedenti per quanto riguarda tattiche, tecniche e moduli. L’unica cosa è cercare di lavorare sulla testa dei ragazzi e di fargli capire che la società ha investito tanto e ha acquisto giocatori importanti. Non ci dimentichiamo che il Nettuno Calcio ha in rosa gente come Scardola, Porcari, Sbordone. Ragazzi di categorie superiori, anche lo stesso Piro. E poi ci sono giovani che sono bravi, per me questa squadra merita di stare nella parte medio-alta della classifica. Non dove siamo adesso”.

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Dopo tre partite è arrivato l’esonero per mister Staffa, quanto ci può voler per intervenire sulla testa dei ragazzi. Quanto spazio ha di manovra per poter cambiare qualcosa?
“La società mi ha dato piena fiducia fino a fine campionato. Le motivazioni per le quali Staffa è stato esonerato dopo sole tre giornate sono interne. Quindi non intervengo su questo argomento, noi allenatori, quando vinciamo siamo bravi, ma quando si perde… Poi magari sono subentrate altre cose, non è facile prendere una squadra in corsa e non conoscendo i calciatori. A mio favore c’è questo: il 60% dei giocatori li ho già allenati negli anni precedenti. Gli altri calcisticamente li conosco, quindi io sono avvantaggiato diciamo per quanto riguarda questo aspetto. Conosco l’ambiente, conosco i calciatori, ma credo che per Staffa magari ci sono colpe da entrambe le parti. Poi di preciso non lo so e sinceramente non m’interessa. Io penso solo a cercare di fare questo miracolo”.

Perché lo chiama miracolo?
“Perché questa società è stata costruita per fare tranquillamente la medio-alta classifica, siamo a un punto dai playout. E quelle sono partite particolari, completamente diverse da quelle di campionato, gare da dentro o fuori. Non vogliamo retrocedere dopo aver fatto una promozione e dopo gli investimenti della società. Vogliamo restare in Eccellenza

“Sì è lavorato per fare un ottimo campionato. Adesso siamo sestultimi e mancano dieci partite alla fine, dobbiamo giocare ancora con squadre importanti, alcune di queste sono in lotta per il campionato e per noi quindi è già importante fare punti fin da subito, già da domenica. A noi serviranno almeno tre vittorie buone e un pareggio, 10-12 punti da qui alla fine del campionato”.

Che cosa chiede a livello di reazione ai suoi e cosa pensa del Quarto Municipio.
“Loro hanno un allenatore preparatissimo che conosco bene e le sue squadre giocano bene a calcio. Ai ragazzi ho chiesto una reazione d’orgoglio. Perché quando le cose vanno male c’è un po’ di fermento proprio nell’ambiente. Ho chiesto la stessa cosa anche nei confronti delle altre squadre, quelle che dobbiamo incontrare. Devono sapere che il Nettuno è una signora squadra”.