Eccellenza Girone B, Arduini: "Gaeta? Gara tesa. I tifosi ci aiuteranno"

Eccellenza Girone B, Arduini: “Gaeta? Gara tesa. I tifosi ci aiuteranno”

L’attaccante del Sora in vista dello scontro tra le due prime nel Girone B di Eccellenza: “Sono unici. Qui il calcio è nell’aria”

Domenica alle 14.30 comincia una delle partite più importanti del Girone B di Eccellenza: lo scontro tra le due capoliste Sora e Gaeta. Le due squadre sono prime in classifica a pari punti, 18 conquistati in 7 giornate. Ora, con l’ottava che si avvicina sempre di più, comincia ad alzarsi al temperatura, con i tifosi del Sora che preparano le corde vocali. Proprio la loro spinta è stata sottolineata da Federico Arduini, attaccante dei bianconeri e grande ex della partita, che ha raccontato le sue sensazioni alla viglia della gara.

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Che sensazioni alla vigilia da ex?
“Io non vedo l’ora che arrivi domani. Non vedo l’ora di giocare. La sento anche perché ho passato un anno con loro e mi sono trovato molto bene, sia a livello di gruppo che di società. Sono primi insieme a noi e sarà di sicuro bella. Per me sarà speciale per diversi motivi”.

Che partita ti aspetti?
“Una gara tesa. Secondo me entrambe le squadre cercheranno di non prendere gol e cercheremo di sbagliare il meno possibile. Poi non saprei dirti, siamo due squadre forti e sarà il campo a parlare”.

Vi state preparando in qualche modo particolare?
“No, ci prepariamo come sempre, individuando punti di forza delle squadre, ma pensiamo più a noi che a loro”.

Nohman sta segnando molto, vi fa paura? Sapete già come arginarlo?
“Sinceramente non saprei dirti. È un giocatore a cui bisogna dare molte attenzioni. Gli basta una palla sporca, un attimo e può far male. Bisogna stare concentrati”.

Cosa ne pensi di lui?
“È molto forte. Poi quando io ero a Gaeta mi stava molto vicino, mi dava consigli. Gli voglio molto bene e non vedo l’ora di incontrarlo domenica anche per scambiare due parole”.

Tu sei a due gol in campionato, hai una cifra che vuoi raggiungere?
“No, io voglio innanzitutto vincere il campionato di Eccellenza. È il mio primo obiettivo. Poi se cerco titolare o subentro cerco di dare il meglio e fare assist o segnare. L’importante, però, è vincere le partite e che a fine campionato siamo primi”.

Immagino questo sia anche l’obiettivo della squadra
“Sì, noi siamo tutti qui per questo: vincere il titolo. È l’unica cosa che conta. Il resto viene dopo, compresi i miei gol personali”.

A Sora siete molto seguiti, pensi che il tifo possa fare la differenza?
“Sì, senza dubbio. Ci danno una carica sia fuori che in casa clamorosa. Sono il dodicesimo uomo in campo. Sono fantastici e sono sicuro che domenica ci supporteranno moltissimo”.

Come si vive il calcio in un paese come Sora che ha tanti tifosi? L’atmosfera è calda, i tifosi interagiscono di più con voi?
“Tutte queste cose si sentono nell’aria. Si respira aria di calcio vero, qui ti senti come un giocatore professionista. A differenza di altre squadre, qui è più sentita”.

Tornando sul passato al Gaeta, che differenze ci sono tra i loro tifosi e quelli del Sora?
“Ad oggi, da quello che sto vedendo, non c’è paragone. Anche perché lì ci sono più società, non considerano il Gaeta come l’unica squadra presente e quindi molta gente si divide. Ad esempio vanno a vedere la Polisportiva in Seconda Categoria. Il tifo organizzato come c’è qui a Sora non l’ho visto in nessun’altra squadra di Eccellenza”.

Se dovessi dare un consiglio ai tuoi compagni difensori cosa gli diresti?
“Non mi sento di dare consigli perché abbiamo una difesa fortissima e giocatori esperti come Costantini. Sanno cosa fare e come comportarsi davanti a giocatori forti. Sono sicuro che sapranno cosa fare”.

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