Insieme Formia-Budoni, Farris: "Sapevamo sarebbe stato difficile"

Insieme Formia-Budoni, Farris: “Sapevamo sarebbe stato difficile”

Il difensore centrale ai margini di Insieme Formia-Budoni: “La qualificazione è ancora aperta. Il pubblico può essere un fattore”

Insieme Formia-Budoni, Farris: "Sapevamo sarebbe stato difficile"
Marco Farris, difensore centrale del Budoni © Polisportiva Budoni Calcio

Tra pochi giri  di orologio va in scena Insieme Formia-Budoni valida per il ritorno della Fase Nazionale di Coppa Italia. Dopo aver vinto i tornei delle rispettive regioni, le due squadre si sono affrontate già in Sardegna dove i padroni di casa hanno avuto la meglio. Oggi alle 14.00 va in scena la gara di ritorno al Washington Parisio, che sarà pieno per sostenere i ragazzi di Gioia. Il pubblico potrà essere un fattore importante, lo sa bene Marco Farris, difensore centrale del Budoni, intervistato ai nostri microfoni.

All’andata vittoria di misura contro una squadra ostica, che partita è stata? Cosa ti aspetti dal ritorno?
“È una partita difficile, soprattutto all’andata e lo sapevamo già. Avevamo preso qualche informazione sul Formia. Sono ostici da affrontare, fisici e sapevamo che non si sarebbero sbilanciati più di tanto. Ci hanno preso la vita difficile. Sapevamo che il turno fosse in bilico sin dal sorteggio. Il Formia è una squadra esperta e penso che la qualificazione è aperta. Ce la dovremo mettere tutta per vincere. Sarà una partita da vivere”.

Come vi sentite dopo il viaggio?
“Non lo abbiamo sofferto perché in squadra ci sono tanti giocatori che hanno fatto la Serie D per tanti anni. Giocando in Sardegna si è abituati a uscire ogni due settimane. Era un po’ che la maggior parte non lo faceva, ma comunque questa trasferta è un premio per tutto il lavoro che stiamo facendo. Non è un peso,  è una bella esperienza”.

Oggi ci sarà un pubblico importante. Siete abituati a un tifo importante?
“In Sardegna ci sono poche piazze che possono vantare un pubblico come quello di Formia. Sotto questo punto di vista sarà un fattore per loro. Spero che lo sia anche per i più esperti e più giovani di noi. Spero questi possano capire che questo è il calcio, con tanta gente che ti viene a vedere. Non credo ci sarà della pressione, ma queste sono le partite belle da giocare, con il pubblico che ti viene a vedere. Non come in Sardegna, in cui nella maggior parte delle gare non ci sono gli spalti pieni”.

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Questa partita per te ha un sapore importante visto che ti permette di raggiungere un risultato importante con questa maglia, che vesti da sempre.
“Devo ringrazia il Budoni perché è una società importante e in Sardegna è un punto di riferimento. Mi hanno dato l’opportunità di crescere tanti anni con loro e di fare tanto la Serie D. Sono da 16 anni con questi colori. Sento la responsabilità di dover trasmettere a tanti giocatori nuovi i valori della società. Nonostante ci siano stati anni con più difficoltà o meno belli, il Budoni è un modello in Sardegna e sarebbe un premio andare avanti in questa competizione. Mi farebbe piacere portare avanti il nome della società”.

Adesso che sei un veterano, quando ci sono queste partite sarai tu il punto di riferimento dei giovani. Ti carica questa cosa?
“Di sicuro mi fa piacere perché stanno vivendo quello che io ho vissuto 10 o 12 anni fa. Non sono molte le occasioni che hai per andare avanti in questi tornei a eliminazione diretta, visto che non capita tutti gli anni, sono io lo stesso a vivere con grande emozione nonostante sia più esperto di loro”.

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