Vigor Perconti, Bellinati: "Certosa? Sarà difficile come sempre. Abbiamo dei limiti"

Vigor Perconti, Bellinati: “Certosa? Sarà difficile come sempre. Abbiamo dei limiti”

L’allenatore della Vigor Perconti: “Sotto porta non riusciamo a finalizzare nonostante creiamo tanto. Col Fonte Meravigliosa partita importante”

Vigor Perconti, Bellinati: "Certosa? Sarà difficile come sempre. Abbiamo dei limiti"
Francesco Bellinati, allenatore della Vigor Perconti ©ASD Polisportiva Vigor Perconti

Tre punti importanti conquistati contro il Fonte Meravigliosa, abbattuto 3-0. La Vigor Perconti è riuscita a trovare una vittoria importante nell’ultima giornata di Eccellenza Girone B. I rossoblù hanno vinto lo scontro diretto nella parte bassa della classifica, con i bianconeri che sono penultimi sopra di loro. Il distacco che li divide è di soli due punti e ogni vittoria sarà fondamentale per il club di Via di Grotta di Gregna. Lo sa bene l’allenatore Francesco Bellinati, che ha parlato ai nostri microfoni.

Sull’ultima partita vinta col Fonte Meravigliosa. Che agra è stata?
“È stata una partita difficile, come le sono state tutte per noi. Era importante perché se avessimo perso avremmo complicato di più la situazione”.

Quanto è stato importante conquistare i tre punti che vi hanno portato a -4 dal Torrenova nei play out?
“Perdendo saremmo andati a 7 punti di distacco e sarebbe stato quasi impossibile recuperare. È chiaro che è sempre difficile ma abbiamo accorciato la classifica. La vittoria è stata fondamentale per questo, ma è fine a se stessa nel senso che è semplicemente una vittoria”.

Il successo mancava dal 4 dicembre. Cosa è successo?
“Nulla. Da quando abbiamo iniziato il campionato ci alleniamo sempre nello stesso modo. Tutti i ragazzi si allenano sempre, salvo infortuni o problemi di salute. Abbiamo perso qualche giocatore, qualcuno lo abbiamo preso nel calciomercato. Se vinciamo o perdiamo, il martedì i ragazzi vengono al campo e si allenano come sempre. Per noi non è cambiato nulla, per la classifica sì”.

Ti aspettavi di vincere 3-0?
“Non te lo saprei dire, mi aspettavo una prestazione importante. Conosciamo il nostro valore, degli altri e di tutte le atre squadre del Girone. Il risultato è una conseguenza degli episodi che accadono in campo. Il risultato non si può programmare. Mia spettavo qualcosa di simile a quello che ho visto”.

Proprio parlando dei giocatori che sono andati e arrivati. Che mercato è stato fatto?
“Proporzionato alle possibilità economiche della Vigor. Quindi sono arrivati i ragazzi per quei ruoli più bisognosi, anche se avevamo bisogno di un attaccante centrale. Il mercato si fa in base alle disponibilità e al potere di convincimento della società. La Vigor Perconti non ha la capacità e la voglia di investire tanto sull’Eccellenza perché investe molto e bene sulle giovanili. La prima squadra è solo una branca di queste perché viene creata per dare una possibilità a quei ragazzi che non possono andare in leghe maggiori. Quindi gli acquisti sono stati fatti secondo le possibilità, senza andare mai oltre il budget. È chiaro che sappiamo che questa è la nostra qualità e dobbiamo andare avanti così, senza farci condizionare dalla possibilità di retrocedere o meno. Il percorso che devono fare i ragazzi è quello legato al miglioramento delle loro qualità”.

In casa avete il peggior attacco. Come mai?
“Un dato così da solo non vuol dire nulla. È come se si monitora un possesso palla di una partita. Quello è legato a quanti tiri in porta fai e agli angoli. Se leghi questo dato a quanto creiamo, a quanti pali abbiamo preso, ai corner battuti e a quante volte entriamo in area abbiamo un dato diverso. Sì, segniamo poco, non perché creiamo poco, ma perché sotto porta abbiamo dei limiti che sono legati a volte ai singoli. La Vigor non ha un attaccante da 20 gol. Non esiste un giocatore nella nostra rosa che in due o tre anni di Eccellenza ha fatto 20 gol. Sì, segniamo poco, ma può essere dipeso da tante cose. Nell’ultimo periodo la squadra sta finalizzando un po’ di più”.

A proposito di altri dati freddi, fuori casa non avete il peggior attacco ma la peggior difesa. A cosa è dovuto?
“Io credo che noi abbiamo un problema sia in fase realizzativa, sia di difesa della porta, ma non è imputabile agli attaccanti o ai difensori. Noi fuori casa abbiamo avuto due sconfitte pesanti con il Ferentino e con l’Insieme Formia. Con la prima, la squadra ha giocato male, è scesa in campo con l’approccio sbagliato e ha meritato di perdere. Con i secondi la situazione era diversa. Noi perdevamo 1-0 e abbiamo subito un rigore discutibile, siamo rimasti in dieci e nonostante questo abbiamo segnato. Poi è chiaro che diventa difficile giocare uno in meno su un campo così importante, contro una squadra che è in finale di Coppa Italia. In quelle due gare abbiamo preso 10 gol, se li togli alla nostra difesa i numeri rientrano nei canoni normali.

Sulle responsabilità
“Abbiamo perso 3-0 in casa col Vicovaro, con il Sora e abbiamo giocato anche il 50% delle partite con uno in meno per espulsioni stupide. Molti aspetti influenzano questo. Abbiamo il peggior attacco e la peggior difesa, ma è un problema di squadra. Non posso colpevolizzare nessuno. La squadra crea tanto e finalizza poco. Subisce tanto e tutte le volte subisce gol. Le responsabilità sono in primis le mie. Stiamo cercando di cambiare il trend e convincere chi non si sente difensore a difendere e chi non si sente attaccante ad attaccare. È la squadra che subisce, mai un solo reparto”.

Domenica con il Certosa che gara ti aspetti?
“Se non sbaglio stanno lottando per i Play-Off quindi mi aspetto una partita difficile. Ha giocatori di qualità ed esperti. Per noi sono tutte difficili, forse tolta quella col Fonte Meravigliosa con cui ce la siamo giocata ad armi pari. Gli altri hanno nomi migliori dei nostri quindi sono tutte complicate. Dobbiamo cercare di giocare le sedici partite che mancano per fare punti. Che sia il Certosa, come il Torrenova come il Sora. Sappiamo che è difficile e dobbiamo interpretarla come domenica. Anche meglio perché sulla carta sono migliori in molte cose”.

Hai già studiato i punti deboli del Certosa?
“Noi analizziamo sempre gli avversari, ma il lavoro più difficile è da fare su di noi. Mi sto preoccupando più dei miei che degli avversari. Se non prepari prima i giocatori diventa difficile lavorare sugli avversari. Se ti concentri troppo sugli altri magari i tuoi subiscono emotivamente il fatto che la stia preparando così e scendono in campo impauriti. Voglio lavorare sui miei ragazzi e fagli capire che tutte le volte deve essere come è stato domenica. Poi conosciamo le qualità del Certosa e cercheremo di lavorare anche su quello, ma se lavoro solo su quello non capisco che il problema siamo noi”.

 

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